RISULTATI DELL'UTILIZZO DI UNA NUOVA ASSOCIAZIONE ACIDO
PIRUVICO, ACIDO MANDELICO E ACIDO TIOMALICO NEL TRATTAMENTO DELLE DISCROMIE.
De Angelis L, Riitano A, Fargnoli M.C., Peris K.
Clinica Dermatologica, Universita' degli Studi dell'Aquila, Ospedale S.
Salvatore
L'acido piruvico e' un alfa chetoacido a tre atomi
di carbonio con elevata azione batteriostatica, sebostatica,
antimicrobica e dermoplastica, utilizzato con successo nel trattamento
della dermatite seborroica, iperpigmentazioni, acne ed esiti
cicatriziali dell'acne. L'acido mandelico e' un alfa-idrossiacido a
otto atomi di carbonio, dotato di azione esfoliante, idratante,
depigmentante ed antibatterica. La grandezza molecolare che lo
caratterizza gli permette di agire con un'azione discreta ma nello
stesso tempo efficace. L'acido tiomalico e' una molecola a quattro
atomi di carbonio, possiede una elevata affinita' per il ferro
ionizzato unita ad un'elevata attivita' solubilizzante lo stesso per
la presenza del gruppo tiolico -SH. La riduzione dell'eccesso di
metalli pesanti allo stato ionico a livello della matrice dermica
determina una riduzione della quantita' di pigmento sintetizzato e
porta ad una riattivazione della sintesi proteica e dell'attivita' dei
fibroblasti. La nuova, equilibrata e funzionale associazione delle tre
molecole in un'unica formulazione ha permesso di estendere le
indicazioni dell'utilizzo dell'acido piruvico ampliandone cosi' il
campo di azione, di sfruttare al massimo grado le proprieta' della
molecola, di attenuare i suoi effetti piu' aggressivi rendendolo in
tal modo molto piu' maneggevole e infine di ottimizzare la compliance
dei pazienti trattati L'associazione delle tre molecole possiede
un'elevata attivita' battericida e sebostatica, un'importante azione
depigmentante e inoltre permette di ottenere un effetto idratante
immediato e una turgidita' del tessuto sottocutaneo. Le indicazioni
della nuova combinazione sono i seguenti: acne in fase attiva
(soprattutto in pazienti che presentano una cute particolarmente
reattiva), esiti ipercromici post-acneici, aging e photoaging in
particolare su cuti disidratate, secche e sottili ed infine discromie
in generale (e.g. melasma, cloasma….). Gli autori riportano i
risultati di uno studio il cui obiettivo e' stato quello di valutare
l'efficacia e la tollerabilita' dell'utilizzo dell'associazione delle
tre molecole nel trattamento delle discromie (e.g. esiti ipercromici
post-acneici e melasma). Abbiamo arruolato 26 pazienti (26 F) di eta'
compresa tra 21 e 70 aa (eta' media: 39.2 aa) affetti da esiti
ipercromici post-acneici e discromie in generale. Abbiamo escluso
pazienti che avevano effettuato terapie topiche specifiche durante le
quattro settimane precedenti lo studio, pazienti che presentavano o
riferivano storie di herpes recidivanti e/o infezioni cutanee in fase
attiva ed infine pazienti in stato gravidico. Le lesioni trattate
erano localizzate a livello del volto e del collo. Il trattamento e' stato ripetuto ogni due settimane per un periodo di 16-20 settimane.
Ogni singolo trattamento e' stato eseguito con una preliminare
detersione della cute con rimozione quindi del film idrolipidico,
seguita dall'applicazione, mediante un pennello, della nuova
formulazione peeling. Si e' lasciato agire la stessa per un periodo
variabile dai 10 ai 20 minuti e comunque e' stata rimossa dopo un
tempo sufficiente alla comparsa di eritema di grado lieve. La
formulazione infine e' stata rimossa mediante acqua e si e' passati
all'applicazione di una crema post-peeling. A tutti i pazienti e' stata consigliata foto-protezione e una terapia domiciliare con una
crema-gel depigmentante contenente achromaxyl, arbutina, acidi grassi
essenziali e acido cogico dipalmitato. La compliance dei pazienti e' stata ottima durante tutta la durata dello studio. In nessuno dei
pazienti trattati e' stata riscontrata l'insorgenza di eventi avversi.
Abbiamo ottenuto i seguenti risultati: miglioramento di grado lieve in
5/26 pazienti trattati; miglioramento di grado moderato in 12/26 dei
pazienti trattati; remissione totale del quadro clinico in 9/26
pazienti trattati. Gli effetti indesiderati legati al trattamento si
sono presentati con una frequenza minima e comunque di lieve entita'.
Abbiamo riscontrato eritema di grado lieve nell'immediato post-peeling
in 1/26 dei pazienti trattati, bruciore di grado lieve in 1/26 dei
pazienti trattati ed infine una desquamazione di grado lieve in 6/26
pazienti trattati. I risultati del nostro studio dimostrano che la
nuova associazione acido piruvico, acido mandelico e acido tiomalico
puo' essere considerata una efficace e ben tollerata alternativa
terapeutica nel trattamento delle discromie, in particolare degli
esiti ipercromici post-acneici. Il trattamento ha dimostrato di
possedere un'importante maneggevolezza e tollerabilita'. Le reazioni
locali osservate sono state di grado minimo e di lieve entita'. Infine
la nuova formulazione acido piruvico-mandelico-tiomalico risulta
efficace e ben tollerato anche in pazienti di difficile gestione,
quali quelli che presentano un fototipo alto, riducendo al minimo i
rischi di iperpigmentazioni post-infiammatorie legate al peeling.
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